Tema del laboratorio di questo semestre sarà la progettazione di una residenza per studenti a Milano, nel Campus del Politecnico di Città Studi, su tre aree che per il loro carattere peculiare offrono diverse opportunità di interpretazione e l’occasione di declinare tipi diversi secondo un mix funzionale e di utenze.
Gli studenti del Politecnico che vengono da fuori città sono sempre più numerosi e sembra ormai urgente ipotizzare nuove strutture, adeguate ad una vita comunitaria e in relazione tra loro. Una selezione di aree che potrebbero nei prossimi anni essere oggetto di riqualificazione da parte del Politecnico sono state scelte per ripensare un sistema di accoglienza articolato su diverse fasce di utenti, dallo studente, ai dottorandi o i visiting professors, e integrato con funzioni collettive differenti.
Ogni area suggerisce una vocazione e una tematica, ma una particolare attenzione sarà dedicata anche all’intero Campus all’interno del sistema di relazioni che la esso innesca.
Esiste una normativa italiana che regola gli assetti tipologici della casa dello studente: la legge 338 e le sue integrazioni e modifiche hanno influenzato l’edilizia residenziale pubblica degli ultimi decenni. A queste norme si affianca una lunga ed interessante ricerca che, soprattutto nel resto d’Europa, ha caratterizzato in gran parte variazioni sugli spazi comuni dell’abitare collettivo. La scommessa del tema di progetto è quella di conoscere la normativa e nello stesso tempo, aprirla a nuove sperimentazioni.
L’edificio ibrido, inoltre, si è mostrato negli ultimi anni come elemento catalizzatore urbano e dunque il tema della casa dello studente deve trovare nell’attacco a terra e nelle funzioni collettive motivo di apertura verso il contesto urbano di riferimento.
La vocazione delle diverse aree di progetto aiuterà a definire le declinazioni particolari di uno stesso tema residenziale collettivo, così come i differenti usi dell’attacco a terra.
Area 1. Piazza Occhialini
E’ l’area pià composita, in cui il progetto avrà anche il compito di cercare una coerenza tra le parti (nuove ed esistenti) e il tutto.
La proposta di mantenere la facciata dell’istituto esistente è coerente con la scelta di una densità bassa, in cui le residenze possano ospitare diversi tipi di utenze: dal più giovane studente, ai dottorandi, fino ai mini appartamenti per giovani docenti o visiting professors. Un’utenza molto varia, cui corrisponde anche il carattere aperto che le diverse funzioni del piano terreno, magari riordinate attorno ad uno spazio aperto pubblico, andranno ad incrementare: un fab lab, un centro di socialità, una sala multifunzionale-auditorium, da offrire all’intero ambito urbano del contesto.
in quest’area, nella speranza di ottenere i disegni del reattore, progetteremo un nuovo spazio, magari ipogeo, per l’accoglienza degli ospiti, stranieri, per l’intero Politecnico: l’idea è quella di presentare il Poli attraverso la sua storia; da qualche anno è cresciuta una nuova attenzione ai documenti o agli oggetti storici che in 150 anni il Politecnico ha creato e tali reperti sono conservati in un ipotetico museo diffuso all’interno dei singoli dipartimenti o in magazzini: la proposta è quella di recuperarli per realizzare un piccolo museo storico, un luogo concreto, che racconti invenzioni e traguardi tecnologici, ma anche personaggi e opere. Questo tipo di funzione al piano terreno, sarà da integrare con un tipo di residenza più articolata e rappresentativa, una sorta di residenza-foresteria per visiting o ospiti istituzionali.
E’ evidente a tutti la vocazione sportiva di quest’area: sono già in atto studi per incrementare i campi sportivi, coperti o scoperti e questo tema potrebbe essere, insieme ad aree tecniche come gli spogliatoi, da accompagnare ad una casa per soli studenti. La relazione con il contesto, con pochi affacci pubblici sui lati più sttetti del lotto, sarà un tema sostanziale come gli accessi, -che suggeriscono una chiara idea di gerarchie- dalla strada a carattere urbano a sud o dalla strada a nord, che viene percorsa solo da studenti e docenti dell’ateneo; l’edificio farà inoltre da sfondo al campo sportivo ridefindone il contesto.